Lo scorso venerdì ho avuto l’opportunità di fare la prima di tre lezioni alla Fondazione ITS – I cantieri dell’arte nell’ambito del corso “Alta formazione intervento di ristrutturazione e restauro”.
Ho trovato ragazzi molto interessati e motivati ed è stato un vero piacere perchè, oltre a trattare temi squisitamente tecnici -dall’attività di impresa alla rendicontazione finanziaria, dagli aspetti fiscali alle agevolazioni rivolte- è stata l’occasione per introdurre il tema della sostenibilità nell’ambito di un settore, quello edilizio, che se da un lato ha un impatto rilevantissimo sul consumo energetico e sull’emissione di sostanze inquinanti dall’altro e proprio per questo, è al centro di un circolo virtuoso che coinvolge imprese e privati alla ricerca di soluzioni sempre più green e a impatto zero.
Vorrei anche fare un’ultima considerazione.
Credo che non si parli a sufficienza dei corsi degli Istituti Tecnici Superiori che presentano una serie di vantaggi di grande momento essendo in grado di offrire ai giovani una formazione specifica in campi – come quello dell’arte, del restauro architettonico, ecc. – che forse non sono nell’immaginario collettivo quando si pensa ai corsi proposti dagli ITS oltre a rendere più concrete le prospettive lavorative di molti giovani in un periodo, come questo, in cui non è così facile trovare un impiego.