Certificazione di parità di genere

Certificazione di parità di genere

Il 16 marzo 2022 è stata pubblicata la Prassi di Riferimento (PdR) UNI 125:2022 sulla Parità di Genere presentata Elena Bonetti, Ministra per le Pari Opportunità, che definisce criteri, prescrizioni tecniche ed elementi funzionali alla Certificazione di Parità di Genere richiamata dal PNRR.

L’obiettivo è colmare i gap attualmente esistenti nonché incorporare il nuovo paradigma relativo alla parità di genere nelle organizzazioni e produrre un cambiamento sostenibile e duraturo nel tempo.

Diversi sono i vantaggi.
La missione 5 del PNRR prevede lo stanziamento di 9,81 miliardi per lo sviluppo di politiche di inclusione sociale, tra cui figura la Certificazione di Parità di Genere che, oltre a rafforzare L’IMMAGINE E REPUTAZIONE AZIENDALE, e ad avere un RICONOSCIMENTO GLOBALE, consentirà alle organizzazioni di accedere a SGRAVI FISCALI ED AGEVOLAZIONI previsti dal PNRR FINO A €50MILA e a PREMIALITÀ NELLA PARTECIPAZIONE A BANDI italiani ed europei.
Senza sottovalutare che l’organizzazione avrebbe un proprio sistema di gestione che diventerebbe inclusivo, promuoverebbe l’eguaglianza come valore nonché aiuterebbe nel miglioramento della gestione delle risorse umane.

La prassi prevede la strutturazione e adozione di un insieme di indicatori prestazionali (KPI} inerenti le politiche di parità di genere nelle organizzazioni, quali ad es.

  • cultura e strategia,
  • governance,
  • processi HR,
  • opportunità di crescita ed inclusione delle donne in azienda,
  • equità remunerativa per genere,
  • tutela della genitorialità e conciliazione vita e lavoro
  • l’istituzione nell’organizzazione di una politica di parità di genere, di un comitato guida, l’individuazione di un piano strategico per il raggiungimento dei KPI prescelti, il monitoraggio dei KPI e relativo miglioramento e la formazione sul tema.

La certificazione per la parità di genere si applica a qualsiasi tipo di Organizzazione, sia del settore privato, pubblico o senza scopo di lucro, indipendentemente dalle dimensioni e dalla natura dell’attività, andando ad adattarsi sia alle caratteristiche dei vari settori produttivi, sia alle dimensioni aziendali.

La Ministra Bonetti ha sottolineato che “le pari opportunità sono state poste dal Governo tra i temi centrali per la crescita e la ripresa del nostro Paese. La certificazione di genere aiuterà le imprese nella progettazione di politiche che investono in lavoro femminile. E’ uno strumento che rende concreto il principio secondo cui l’investimento sul talento femminile è conveniente per il Paese ed è conveniente per il tessuto imprenditoriale”.