Gli strumenti di rendicontazione non finanziaria

Gli strumenti di rendicontazione non finanziaria

rendicontazione non finanziaria Daniela Bruno

La recente proposta della Commissione europea di estendere alle grandi aziende fuori dai listini e anche alle PMI gli obblighi di rendicontazione, ha reso urgente e necessario ampliare il concetto vigente di accountability, affiancando allo storico bilancio di esercizio strumenti collaterali e complementari in grado di fornire informazioni aggiuntive su aspetti sociali e ambientali.

Ad oggi sono 4 gli strumenti di rendicontazione utilizzati per fornire informazioni agli stakeholder in merito alla sostenibilità:

  • Bilancio sociale
  • Bilancio ambientale
  • Bilancio di sostenibilità
  • Report integrato

BILANCIO SOCIALE

Il Bilancio Sociale viene meglio definito come strumento con il quale un’organizzazione rende conto del proprio operato agli stakeholders (interni ed esterni) rendendo chiari e trasparenti all’interno ed all’esterno programmi, attività e risultati conseguiti grazie all’adozione di modalità diverse dai tradizionali documenti e procedure.

Il Bilancio Sociale permette di:

  • aumentare la chiarezza e la trasparenza della rendicontazione sociale, rendendo possibile un maggior grado di comparabilità tra i bilanci rivolti agli stakeholder;
  • stimolare la creazione di un sistema informativo in grado di guidare la gestione delle aziende attraverso la loro specifica visione di responsabilità sociale.

Nato come documento a redazione volontaria, il Bilancio Sociale è stato reso obbligatorio con l’entrata in vigore della Direttiva 2014/95/UE (recepita in Italia il 6 dicembre 2016) che prevede venga seguito il principio “comply or explain” ovvero le aziende (non di interesse pubblico e con più di 500 dipendenti) devono rendere chiare e note le proprie politiche di sostenibilità oppure devono spiegare il perché hanno deciso di adottarle.

BILANCIO AMBIENTALE

Il bilancio ambientale focalizza l’attenzione sugli impatti ambientali delle attività d’impresa: è quell’insieme di metodologie volte a rappresentare, da un punto di vista quantitativo ed economico, le complesse interazioni esistenti tra aziende e l’ambiente esterno.

Il Bilancio Ambientale è un documento redatto in forma volontaria, non ha come tale uno standard di realizzazione in quanto in base alla tipologia di azienda vengono evidenziati aspetti diversi e pertanto non comparabili con realtà aziendali diverse.

Una corretta interpretazione e compilazione del bilancio ambientale permette di individuare:

  • la compatibilità ecologica dell’impresa e dei suoi processi produttivi attraverso il bilancio input-output;
  • la compatibilità ambientale dei prodotti dell’impresa, mediante impiego di tecniche definite bilanci di prodotto o LCA (Life Cycle Assesment);
  • gli investimenti economici realizzati dall’azienda per far fronte ad impieghi e impegni in campo ambientale e i benefici riconducibili ad una gestione eco-compatibile del business.

BILANCIO di SOSTENIBILITA’ E REPORT INTEGRATO

Con il crescere dell’attenzione dei consumatori alla qualità, provenienza, sicurezza dei prodotti e con il fatto che la reputazione diviene sempre più un fattore competitivo: l’approccio orientato alla CSR diviene gradualmente una dimensione di business rilevante e le aziende iniziano a rendicontare ai propri stakeholder le performance non finanziarie generate dalle attività d’impresa.

Si afferma la consapevolezza che l’azienda genera una pluralità di risultati ed effetti, per cui gli strumenti di rendicontazione volontaria focalizzati su una sola dimensione di performance (sociale, ambientale, intangibili) offrono una visione parziale delle performance non finanziarie; tali strumenti sono superati da strumenti che si caratterizzano per un angolo di visuale più ampio: il bilancio di sostenibilità e il report integrato.

Il bilancio di sostenibilità ha come obiettivo quello di fornire ai propri stakeholder informazioni chiare ed esaustive che permettano di valutare l’azienda nel suo complesso con particolare attenzione a quanto fatto dall’azienda per contribuire allo sviluppo sostenibile, quale strumento utile a rendicontare i risultati economici, sociali e ambientali generati dall’azienda nello svolgimento delle proprie attività e a comunicare gli stessi ad un pubblico ampio rappresentato da tutti gli stakeholder (dipendenti, fornitori, clienti, comunità locale, media, investitori, finanziatori ecc.).

Il documento ha cadenza annuale ed è pubblicato nelle tempistiche previste per la pubblicazione del bilancio d’esercizio.

Attualmente, nell’ambito profit, la rendicontazione delle informazioni non finanziarie è obbligatoria per le aziende quotate e del settore bancario-assicurativo, di grandi dimensioni (d.lgs. n. 254/2016), mentre è volontaria per la restante platea di aziende.

Il bilancio di sostenibilità è un documento che viene elaborato dall’azienda secondo le linee guida elaborate dal GRI (Global Report Initiative), organizzazione no profit che promuove la cultura della sostenibilità nel mondo.

I nuovi standard in vigore dal 1 luglio 2018 consistono in linee guida che devono essere seguite per redigere relazioni trasparenti e corrette su una serie di temi quali: emissioni di gas serra, impronta idrica, consumo di energia, politiche adottate con i lavoratori.

Il report integrato è un procsso che permette di integrare la rendicontazione aziendale e sviluppare la comunicazione delle performance finanziarie, ambientali, sociali e di governance attraverso un unico bilancio annuale, illlustrando come strategia, governance, performance e prospettive di un’organizzazione consentano di creare valore nel breve, medio e lungo periodo, nel contesto in cui essa opera. È redatto secondo il framework emanato dall’International Integrated Reporting Council (IIRC), ha cadenza annuale ed è rivolto prevalentemente agli stakeholder finanziari.

Lo scopo principale di un report integrato è quello di migliorare la qualità delle informazioni disponibili ai fornitori di capitale finanziario comunicando informazioni più ampie e pertinenti che possano assisterlo nelle decisioni di allocazione del capitale.

Con il reporting integrato è dunque possibile un maggior bilanciamento tra le esigenze dei fornitori di capitale finanziario e i fornitori di altre forme di capitale, anche al fine di equilibrare il peso delle rispettive forme nella rendicontazione.

A differenza dei GRI Standard nel report Integrato non sono ancora stati elaborati metriche di performance o di impatto

La redazione del reporting integrato permette di:

  • superare la dicotomia tra informazioni finanziarie e non finanziarie, fornendo un’informativa completa ai fornitori di capitale;
  • promuovere un approccio coeso ed efficiente al reporting aziendale, per rappresentare al meglio la capacità dell’organizzazione di produrre valore nel tempo;
  • rafforzare l’accountability e la responsabilità di gestione delle diverse forme di capitale (finanziario, produttivo, intellettuale, umano, sociale, relazionale e naturale) e indirizzare la comprensione delle loro interdipendenze;
  • dimostrare le relazioni tra parametri finanziari e non finanziari.